domenica 2 ottobre 2011

Gli Etruschi a San Giovenale

Resti del centro abitativo di San Giovenale
Nella necropoli di Blera hanno lavorato, prevalentemente, archeologi svedesi, i quali hanno riportato alla luce un abitato etrusco del periodo arcaico (VII secolo a.C.). L'insediamento occupava un lungo altopiano tufaceo alla confluenza del Fosso del Pitale nel Torrente Vesca ed era naturalmente fortificato dalle pareti alte e a strapiombo sui corsi d'acqua.
Gli archeologi hanno rinvenuto in questo luogo capanne relative all'Età del Bronzo e del Ferro ed hanno potuto stabilire che l'uomo abitava il pianoro di San Giovenale già in epoca preistorica e protostorica, a partire dal XV-XIV secolo a.C. Il Castello di Vico, risalente al XIII secolo, chiude l'accesso occidentale dell'acropoli. Le mura del castello sfruttano una preesistente cinta muraria etrusca. Poco distante vi sono le rovine della chiesa di San Giovenale.
Un fossato di circa quattro metri, la cui funzione era quasi sicuramente difensiva, taglia l'acropoli trasversalmente. Sulla punta dell'acropoli sono visibili tracce di fortificazione con grandi blocchi di tufo messi in opera senza malta. Le necropoli che circondano San Giovenale sono molto suggestive: Grotte Tufarina, Porzarago, Le Grotticelle, Le Poggette, Cammerata, Montevangone e Il Terzolo. A Porzarago sono state ritrovate tombe protovillanoviane a pozzetto e la notevole "Tomba della Regina", dallo stretto dromos e composta da due camere comunicanti per mezzo di una porta e due finestrelle. Nella prima camera sono visibili una sepoltura maschile ed una femminile con letto decorato alle estremità da due timpani ritagliati nel tufo. Nella seconda camera i letti sepolcrali sono tre, di cui quello addossato alla parete di fondo apparteneva ad un defunto di sesso femminile.
Alla necropoli orientale si accede attraversando una piazza sepolcrale sulla quale affacciano sei tombe. Seguono altre tombe con volta ad ogiva, aperta in alto e coperta con grossi blocchi di tufo.
Non si conosce il nome etrusco dell'abitato. Gli scavi hanno evidenziato che su questo sito sorgeva un abitato di origine villanoviana che, a sua volta, era sorto su un abitato dell'Età del Bronzo. In questo modo si è riusciti ad individuare dieci strati relativi ad insediamenti preistorici o protostorici. Il centro etrusco di cui oggi si osservano le tracce fu all'inizio sotto il controllo di Caere (Cerveteri) e poi - dalla metà del V secolo a.C. - sotto l'egemonia di Tarquinia. Alcuni sostengono che questo potesse essere il sito in cui sorgeva il centro fortificato di Contenebra o Cortuosa, utilizzato durante gli scontri tra Etruschi e Romani, fino all'epoca in cui prevalsero questi ultimi (338 a.C.).

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