mercoledì 19 ottobre 2011

Straordinaria scoperta a Poggio Colla

Un ingrandimento della scena del parto
Scavi archeologici a Poggio Colla, una località etrusca di 2700 anni fa, nella Valle del Mugello, hanno portato ad un ritrovamento unico e sorprendente: la raffigurazione di una donna che sta dando alla luce il suo bambino. I ricercatori del Mugello Valley Archaeological Project, che sovrintendono agli scavi a Poggio Colla, 20 miglia a nord est di Firenze, hanno ritrovato quest'immagine su un piccolo frammento di un recipiente di ceramica di più di 2600 anni fa. La scena mostra la testa e le spalle del bambino che emergono dal corpo della madre, rappresentata con un ginocchio sollevato e il volto di profilo, un braccio alzato ed una lunga treccia sulle spalle.
Gli scavi fanno parte di un progetto della Southern Methodist University di Dallas, del Franklin e Marshall College di Lancaster (Pennsylvania) e dell'Università e Museo di Archeologia e Antropologia della Pennsylvania, in collaborazione con l'Open University di Milton Keynes in Inghilterra.
L'identificazione della scena è stata fatta dal dottor Phil Perkins, un'autorità nello studio del bucchero e professore di archeologia all'Open University, che ha dichiarato: "Siamo rimasti stupiti, alla vista di questa scena così intima; è sicuramente la più antica rappresentazione di una nascita nell'arte occidentale. Solitamente le donne etrusche sono state rappresentate mentre banchettano o partecipano ai rituali o nella figura di divinità. Ora dobbiamo risolvere il mistero sull'identità della donna raffigurata e su quella di suo figlio." Probabilmente l'immagine è connessa a un qualche tipo di culto osservato presso il perduto tempio di Poggio Colla.
Il frammento di ceramica è grande poco meno di 4 centimetri per 3 e proviene da una stoviglia di bucchero, una fine ceramica nera, impreziosita con decorazioni ed incisioni, utilizzata dalla nobiltà etrusca per il vasellame da tavola. Dal momento che Poggio Colla ha restituito numerosi depositi votivi, gli studiosi sono convinti che per un certo periodo della sua storia, questo fosse un luogo sacro ad una o più divinità. L'abbondanza di strumenti per la tessitura e uno straordinario deposito di gioielli scoperti in precedenza hanno suggerito, ad alcuni studiosi, che la divinità tutelare fosse una divinità femminile. La scoperta della scena del parto, a causa della sua unicità, rafforza quest'ipotesi.

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