venerdì 25 maggio 2012

La Piscina mirabilis
Un'indagine archeologica preventiva nel territorio del Serino, in provincia di Avellino, ha portato all'intercettazione di un tratto dispecus dell'acquedotto romano riferibile al Fontis Augustei Aquaeductus, realizzato alla metà del I secolo d.C. per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico della città di Napoli. Il percorso dell'acquedotto partiva dalla sorgente del Serino, sull'altopiano irpino, per giungere fino alla Piscina mirabilis, aMiseno, per un totale di 96 chilometri. L'acquedotto, inoltre, tramite una galleria di sei chilometri sottopassa Contrada e la collina di Bufoni
L'acquedotto captava l'acqua dalle sorgenti Acquaro-Pelosi di Serino; la struttura fu restaurata agli inizi del IV secolo d.C. a spese dell'imperatore Antonino Pio e dei suoi figli Crispo e Costantino. Il condotto sotterraneo scoperto è lungo 5 metri e si trova ad unaprofondità massima di 1,70 metri. Lo specus è composto da due piedritti in muratura, entrambi appoggiati sulla struttura muraria di fondazione, realizzata sul fondo del cavo di una trincea in cui è stato allestito l'intero condotto.
Al momento della scoperta lo specus era riempito di depositi di terra e di materiale di risulta composto da frantumi di laterizi, pietre di calcare bianco di varia grandezza, frammenti di malta e di cocciopesto. Non è stato possibile datare la dismissione del condotto, anche se si pensa che il suo utilizzo sia terminato in età tardo antica.
Recentemente è stata scoperta un'iscrizione che reca la data dell'inaugurazione dell'acquedotto: il 30 dicembre del 10 d.C.. Quest'iscrizione si trovava all'interno di una galleria romana in località Scalandrone, a Bacoli e conserva anche il nome di Decimo Satrio Ragoniano, il più antico soprintendente delle acque pubbliche finora conosciuto.

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