domenica 13 ottobre 2013

Scoperta un'interessante necropoli in Molise

Cratere a volute ritrovato nella sepoltura
femminile ed esposto a Campobasso
Durante interventi di archeologia preventiva, intervenuti durante la realizzazione di un metanodotto che collega Larino, Chieuti, Reggente, è stato scoperto, ad Ururi, in provincia di Campobasso, un'importante area sepolcrale. L'area, finora, non aveva rivelato alcun insediamento importante.
Le sepolture intercettate sono riferibili ad un arco temporale di circa tre secoli. Si tratta di una sepoltura maschile ad incinerazione, con i resti combusti del defunto conservati in uno stamnos di bronzo, databile al V-IV secolo a.C.; una sepoltura femminile con struttura a semi-camera, contenente un ricco corredo vascolare, databile all'ultimo quarto del IV secolo a.C.; una sepoltura maschile ad inumazione, in cui era conservato un cinturone di bronzo risalente al III secolo a.C. oltre a tracce di frequentazione tardo-antica.
La sepoltura femminile, in particolare, pur se parzialmente distrutta da quella maschile a inumazione, ha destato l'interesse degli archeologi per via del suo ricco corredo. Si tratta di un unicum nel panorama archeologico molisano, sia per la forma della sepoltura, che per il numero e la qualità del corredo vascolare. Quest'ultimo comprende vasi apuli a figure rosse, balsamari in vetro di produzione fenicia e vasi in ceramica a vernice nera.
A sorprendere i ricercatori è stato il ritrovamento all'interno di uno dei vasi di numerose uova, probabilmente da connettersi allo svolgimento di culti orfici. Attualmente il corredo è in corso di restauro e di studio. Un cratere a volute, parte di tale corredo, è esposto presso il Museo Archeologico di Campobasso.

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