sabato 8 febbraio 2014

Le sorprese della misteriosa Azoria

Resti del cosiddetto Palazzo Civico di Azoria
Un antico sito, Azoria, nella parte orientale dell'isola di Creta, potrebbe fornire risposte a  numerose domande sulle città-stato dell'isola, come e perché si sono sviluppate più di 2500 anni fa.
I ricercatori sono guidati dal Dottor Donal Haggis, della University of North Carolina e dalla Dottoressa Margherita Mook della Iowa State University. Il sito oggetto di scavo si trova su una collina che domina il Golfo di Mirabello, nel nordest di Creta. Inizialmente a scavare il sito fu un archeologo americano, Harriet Boyd-Hawes, nel 1900. Il luogo ha restituito prove della presenza umana già nel Neolitico Finale fino a poco dopo il 200 a.C.. La maggior parte dei reperti corrispondono ad una lunga e continua occupazione che va dalla prima Età del Ferro fino al 700-600 a.C.
Antiche statuette relative ad un deposito votivo ad Azoria
Gli attuali scavi sono iniziati nel 2002 ed hanno prodotto una messe interessanti di reperti, resti strutturali di edifici civili arcaici e case. I precedenti lavori archeologici hanno individuato e scavato una struttura multisala chiamata Sala Banchetti Comune, appartenente ad un edificio che si pensa essere una sorta di mensa comune per syssitia, pasti comuni riservati a cittadini di sesso maschile organizzati in hetairai, antiche fratellanze. E' stato scavato anche il monumentale Palazzo Civico in cui è stata scoperta una grande sala di circa 200 metri quadrati, con panche a gradini lungo le pareti. Accanto a questa è stata trovata una stanza con destinazione sacrale.
Veduta del sito di Azoria, Creta
Sia la Sala per Banchetti che il Palazzo Civico sono forniti di numerosi ambienti adiacenti, molti dei quali magazzini per provviste alimentari, conservati in pithoi decorati e cucine attrezzate con grandi camini in pietra.
I ricercatori hanno individuato anche un frantoio ben conservato, risalente al periodo del Bronzo Egeo e le prove di un grande incendio risalente al V secolo a.C.. Il frantoio conserva tracce di prese per travi in legno, un peso che fungeva da pressa, un bacino per la raccolta dell'olio e numerosi resti di noccioli di olive schiacciate, raccolte e premute per usarle come carburante per i focolari domestici. Sono stati ritrovati anche vasi incisi in greco e, nella sala del frantoio, è stato ritrovato un pithos con una scritta sui manici.
Resti di olive e di cereali sono stati ritrovai in almeno tre magazzini. Il piano dell'edificio era disseminato di residui di cibo, grandi crateri decorati ed i resti di un'armatura di bronzo. Il santuario del Palazzo Civico conteneva una serie di statuette votive femminili in terracotta, datate all'VIII-VII secolo a.C., vasi votivi e resti di offerte di cibo.
Lo scavo offre, agli studiosi, l'opportunità di indagare l'economia politica della Creta arcaica e di aumentare la conoscenza delle risorse agro-pastorali delle comunità del Mar Egeo ai primi stati della loro urbanizzazione.
Il nome di Azoria non è antico e non è stato ritrovato, almeno finora, in nessuna iscrizione od epigrafe antica. La città arcaica fu distrutta sicuramente dall'incendio di V secolo a.C., del quale gli archeologi hanno ritrovato le tracce.

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