venerdì 18 dicembre 2015

Il Disco di Festo è un inno ad Astarte?

Il Disco di Festo
Uno dei misteri più intriganti della storia dell'archeologia è racchiuso in una tavoletta d'argilla trovata tra le rovine di un antico palazzo minoico. Ora, però, un linguista pensa di aver trovato la chiave di lettura di quello che è conosciuto come il Disco di Festo.
Il Dottor Gareth Owens, linguista e coordinatore del programma Erasmus e Technological Educational Institute (TEI) di Creta, sta lavorando per decifrare le scritture in Lineare A e in Lineare B, due modalità di scrittura dell'antica civiltà minoica. Il Disco di Festo venne ritrovato da un archeologo italiano nel palazzo di Festo, sulla costa sud di Creta. Il Disco è ricoperto, su entrambi i lati, da una spirale di strani simboli che girano in senso orario verso il centro del Disco. Si pensa che 45 simboli unici individuati sul Disco, siano stati ottenuti mediante l'impressione di sigilli geroglifici sulla soffice argilla.
Statuina di Astarte, Louvre
Owens ha studiato i raggruppamenti di segni trovati in tre parti su un lato del Disco i quali si leggono I-qe-ku-rja, che significa "grande importanza". Sull'altro lato Owens ha identificato la parola Akka, che significa "madre incinta". Di qui ha dedotto che il Disco di Festo fosse una preghiera alla dea madre di epoca minoica. Questa prendeva le fattezze di Astarte, dea della fertilità, della sessualità e della guerra. Astarte era una divinità importante, nel pantheon minoico. Era la versione ellenizzata della dea Ishtar, popolare in tutto il Medio Oriente ed "emigrata" nel mondo greco-romano con i nomi di Afrodite, Artemide e Giunone.
Owens si dice certo che il Disco di Festo sia un inno ad Astarte, dea dell'amore, poiché ha confrontato le parole con altre simili di natura religiosa ed alcune iscrizioni provenienti dalle sacre montagne di Creta. Un lato del Disco, dunque, è dedicato ad Astarte, mentre l'altro, secondo Owens, è dedicato ad una dea madre. Lo studioso ha sottolineato il legame tra Astarte e la figura della dea madre, centro dell'universo, senza la quale la progenie degli uomini non esisterebbe.
Il Dottor Owens ha collaborato, nella sua analisi, con John Coleman, professore di fonetica all'Università di Oxford, giungendo a completare la lettura del 90 per cento dei simboli del disco. Non tutti gli studiosi sono concordi con l'interpretazione dei simboli del Disco di Festo fornita dal Dottor Owens e dal Professor Coleman. Precedenti interpretazioni vogliono che le iscrizioni sul Disco siano un'antica preghiera, o un gioco da tavolo, un documento astronomico o, piuttosto, dei riti di iniziazione per giovani donne o un calendario solare.

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