sabato 5 dicembre 2015

Il sigillo di Ezechia, re di Giuda

Il sigillo di Ezechia emerso dagli scavi di Ophel
(Foto: Ouria Tadmor)
Gli scavi di Ophel, ai piedi della parete meridionale del Monte del Tempio, condotti dall'Università Ebraica di Gerusalemme sotto la direzione di Eilat Mazar, hanno portato alla scoperta di un sigillo reale del re Ezechia.
Il reperto ha le dimensioni di un'unghia: 9,7 x 8,6 millimetri ed è di forma ovale. Su di esso gli artigiani, con capacità che ancor oggi lasciano strabiliati, hanno inciso una scritta di 13 x 12 millimetri. Intorno compare ancora il segno lasciato dal telaio dell'anello sul quale era stato fissato il sigillo. L'iscrizione, in alfabeto ebraico antico, recita: "Appatenente a Ezechia, (figlio di) Ahaz re di Giuda". Vi è inciso anche un sole con due ali rivolte verso il basso, affiancato dall'ankh simboleggiante la vita. Il sigillo venne creato alla fine della vita di Ezechia, tredicesimo re di Giuda vissuto tra il 727 e il 698 a.C., quando l'autorità amministrativa reale e i simboli personali del re vennero modificati nel sole alato, un motivo che in tutto il Vicino Oriente Antico simboleggiava la protezione divina che legittimava il potere del sovrano.
Localizzazione degli scavi di Ophel, ai piedi del muro
meridionale del Monte del Tempio (Foto: Andrew Shiva)
La scoperta del sigillo di Ezechia negli scavi di Ophel dà sostegno alle narrazioni bibliche sulla vita e le attività di questo Sovrano. Il sigillo giaceva in una discarica dell'epoca pertinente il Palazzo Reale. Quest'ultimo era composto da una serie di strutture con guardiola e torri, costruito alla metà del X secolo a.C., all'epoca di Salomone, come parte delle fortificazioni del nuovo quartiere governativo costruito nella zona che collegava la città di Davide con il Monte del Tempio.
Anche se in passato reperti analoghi erano stati individuati in negozi di antiquariato, è questa la prima volta che un sigillo direttamente appartenuto ad un re di Israele o della Giudea viene riportata alla luce nel corso di scavi scientifici, nel posto esatto dove era rimasto per millenni.
Originariamente il sigillo siglava un documento redatto su un papiro arrotolato e legato con corde sottili, che ha lasciato il segno sul retro della bolla. Il reperto è stato trovato insieme ad altri frammenti di ceramica e figurine. 

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