domenica 24 gennaio 2016

Il massacro più antico del mondo

I crani trovati sul lago Nataruk e le indicazioni sulle ferite che hanno
riportato (Foto: ancient-origins.net)
Il primo sterminio di massa che si conosca ha coinvolto 27 adulti e bambini, uccisi con frecce e bastoni circa 10000 anni fa ad ovest del lago Turkana, in Kenya, nel villaggio di Nataruk.
Gli scheletri dei cacciatori-raccoglitori, secondo gli antropologi e gli archeologi del Centro Leverhulme dell'Università di Cambridge, sono la prova che esisteva una violenza interna in questi gruppi umani, anche se si trattava di casi molto rari. In questo caso l'attacco venne, secondo i ricercatori, pianificato. Il gruppo attaccato stava raccogliendo del cibo da conservare nelle loro pentole. Questi primi umani vivevano sulle sponde di quello che era, allora, un lago ricco di pesce e di acqua potabile e questo li rendeva vittime ideali.
Il massacro di Nataruk potrebbe essere il risultato di un raid per appropriarsi delle risorse del territorio. Donne e bambini erano occupati nell'immagazzinare il cibo quando la piccola comunità venne attaccata. Prima che fosse scoperto il massacro di Nataruk, la sepoltura comune più antica è stata rinvenuta in Germania, a Darmstadt, e risale al 3000 a.C.Dodici degli scheletri trovati a Nataruk risultano in buono stato di conservazione, mentre altri dieci mostrano segni di lesioni sul collo causate da frecce e punte di proiettili di pietra nel teschio e nel torace di due uomini. Dei 27 individui ritrovati, 21 erano adulti, otto maschi e otto femmine, di cinque non si è riusciti a stabilire il sesso. Resti parziali di sei bambini sono stati trovati mischiati insieme o nelle immediate vicinanze dei resti di quattro donne adulte, una delle quali in stato di gravidanza avanzato.
Segni di violenza su uno degli scheletri trovati a Nataruk
I ricercatori ritengono che le 27 vittime di Nataruk fossero una famiglia allargata, attaccata da un gruppo rivale. I morti non vennero seppelliti, vennero lasciati semplicemente così, a faccia in giù, sul terreno, con le mani legate. I ricercatori pensano che siano sopravvissuti in pochi a questo massacro.
Le vittime presentano fratture del cranio, apparentemente provocate da mazze di legno, ginocchia, costole e mani rotte. Alcuni avevano segni evidenti di ferite di frecce al collo. Due degli scheletri avevano ancora le punte di frecce conficcate nelle ossa, uno nelle ossa del cranio, l'altro nelle costole. Lo scheletro di un uomo è stato trovato con una lama affilata fatta di vetro vulcanico (ossidiana) ancora incastonata nel cranio.
Il sito di Nataruk è stato scoperto nel 2012. Attraverso l'attento esame dei resti, tra i quali scheletri, campioni di conchiglie e sedimenti, i ricercatori sono riusciti a datare il massacro a circa 9500-10500 anni fa, intorno all'inizio dell'Olocene, l'era geologica che ha seguito l'ultima era glaciale.

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