domenica 29 maggio 2016

Un auriga d'oro: Gaio Appuleio Diocle

Panem et circenses. Lo sapevano bene i Romani, lo sapeva Giovenale che molto ebbe a scrivere sull'ossessione, tutta romana, dei giochi del circo. Anche gli antichi Romani avevano atleti strapagati, un esempio è Gaio Appuleio Diocle che, secondo il Professor Peter Struck, dell'Università di Chicago, riuscì ad accumulare la stratosferica cifra di 35.863.000 sesterzi in premi in denaro. Una cifra rispettabilissima, equivalente a miliardi di attuali euro.
Ma chi era Gaio Appuleio Diocle? Secondo le fonti era nato in Lusitania (una regione che comprendeva la Spagna e il Portogallo attuali), probabilmente ad Emerita Augusta, nel II secolo d.C.. Iniziò la sua carriera di auriga all'età di circa 18 anni, nella squadra dei bianchi. All'età di 24 anni passò nella squadra dei verdi e a 27 - e fino al suo ritiro, avvenuto all'età di 42 anni - passo in quella dei rossi. La sua carriera durò, pertanto, oltre 24 anni, durante i quali collezionò 1.462 vittorie su 4.257 corse di quadrighe.
La stratosferica - allora come ora - cifra guadagnata da Gaio Appuleio Diocle era frutto solo delle vittorie nelle competizioni e non comprendeva, ovviamente, i benefici che, attualmente, provengono dalla pubblicità e dalle sponsorizzazioni.
Gaio Appuleio Diocle era con tutta probabilità, un illetterato che firmava con quella che attualmente definiremmo "croce". Portò a casa cinque volte i guadagni di un governatore di provincia ben pagato e abbastanza per fornire grano per un anno all'intera città di Roma.

Fonte:
realmofhistory.com

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