domenica 28 agosto 2016

Presto visitabile l'anfiteatro romano di Genova

Il pozzo ricavato all'interno dell'anfiteatro romano di Genova
(Foto: genova.erasuperba.it)
Nei prossimi mesi il sito archeologico che a Genova ospita i resti dell'anfiteatro romano del I secolo a.C. sarà aperto al pubblico in occasione della rassegna Mura e del Festival della Scienza. Il 23 e 24 settembre l'anfiteatro sarà la scenografia di una performance artistica. I lavori di scavo, però, dovrebbero proseguire al fine di rendere questa incredibile testimonianza storica parte integrante del patrimonio culturale di Genova.
Un sito forse non troppo noto, sconosciuto anche a moltissimi genovesi stessi, nascosto dal cemento della ricostruzione urbana che ha toccato il Centro Storico nei decenni scorsi, che però racchiude una grande testimonianza della storia millenaria della Superba. Scoperto per caso nel 1992, come spesso accade, durante i lavori dei cantieri per la costruzione dei soliti box auto interrati, tra piazza delle Erbe, salita Re Magi e vico del Fico: gli scavi, durati fino al 1996, portarono alla luce una ventina di metri del muraglione che cingeva il campo dell'arena, e poco distante un pozzo in pietra, risalente al IV secolo d.C., oltre a numerose opere murarie medioevali.
Il sito fu inglobato e coperto dalle strutture che portarono alla nascita dei Giardini Luzzati, a due passi da piazza delle Erbe, ma mai aperto definitivamente al pubblico. "Grazie a Piera Melli, l'archeologa che curò gli scavi per la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria - racconta Ferdinando Bonora, responsabile dell'area archeologica per l'associazione Giardini Luzzati e Cooperativa Archeologica - questo sito è stato salvato e in parte predisposto per l'apertura al pubblico: un anfiteatro non grande, costruito con terrapieni e strutture in legno ubicato in quella che allora era una zona esterna alla città, ma decisamente importante perché testimonia una parate importante della storia di Genova". Poche, infatti, sono le vestigia romane ancora riconoscibili in città, inglobate in altri edifici o demolite per costruire nuove strutture.
L'anfiteatro di Genova (Foto: genova.erasuperba.it)
Il piccolo anfiteatro (che vantava un'ellisse con gli assi di 60 e 40 metri), secondo le ricostruzioni, doveva servire ad intrattenere o allenare le guarnigioni di servizio in loco e venne ricavato sfruttando la naturale pendenza del terreno. Già nel IV secolo d.C., però, cadde in disuso, come testimonia la presenza del pozzo in pietra, collocato proprio sul perimetro dell'arena e probabilmente costruito per approvvigionare i campi o abitazioni che nel frattempo avevano preso il posto dell'edificio romano. Alcuni rilievi hanno trovato traccia di vegetali "acquatici", cosa che probabilmente testimonia la presenza di acquitrini o paludi.
Fu l'acqua, quindi, che probabilmente mise sotto pressione la struttura romana, danneggiandola; e la stessa acqua che oggi minaccia il sito archeologico: "Le strutture di cemento che circondano questa area non sono mai state rifinite - sottolinea Bonora, che ha guidato Era Superba alla scoperta di questo luogo - e sono molte le infiltrazioni e le perdite, anche fognarie, che talvolta allagano parte del terreno. Stiamo lavorando per rendere visitabile e fruibile questo sito, ma il Comune di Genova deve fare la sua parte". Oggi tutta l'area, di proprietà del Comune di Genova, è in gestione all'Associazione Giardini Luzzati che, in collaborazione con l'associazione Ce.Sto, la Cooperativa Archeologica Genova e il Teatro della Tosse, recentemente ha visto riassegnarsi la concessione per il prossimo triennio.

Fonte:
genova.erasuperba.it

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