martedì 10 gennaio 2017

Trovato il teatro e il santuario extraurbano di Hippos Sussita

Panorama degli scavi di Hippos-Sussita (Foto: popular archaeology)
Gli archeologi che stanno scavando nell'antica città romana di Hippos-Sussita, nel nord di Israele, hanno finalmente trovato il grande teatro che stavano cercando da anni. Per molto tempo hanno ritenuto che il complesso balnea-teatro, situato fuori dal centro abitato, fosse un santuario.
La prima testimonianza del teatro è stato il ritrovamento della maschera di Pan, nel 2015. Poi è stata rinvenuta una porta monumentale che conduce a quello che, inizialmente, è stato ritenuto un luogo di culto. Quest'anno i ricercatori hanno identificato e scavato parte dei balnea e il teatro. Hippos-Sussita si trova all'interno del Parco Naturale Sussita gestito dalla Israel Nature and Parks Authority.
Solitamente i teatri erano costruiti, anticamente, all'interno dell'area urbana ed i santuari erano collocati, viceversa, fuori le mura della città. L'Asclepion fuori Pergamo è uno dei migliori esempi di centri di cura del mondo antico con balnea e un teatro. Altri esempi simili sono il Santuario di Esculapio a Epidauro, in Grecia, che dispone anche di un'importante porta di accesso e di un grande teatro, ed un altro Santuario di Esculapio sull'isola di Kos.
Il Dott. Iermolin con la maschera di Pan appena
scoperta (Foto: Ferrell's Travel Blog)
In Israele un complesso di strutture dedicate alla guarigione venne costruito dai Romani ad Hamat Gader. Anch'esso comprendeva un teatro e dei balnea. Oggi questo complesso ospita un allevamento di coccodrilli. Nel I secolo d.C., circa un secolo dopo la grande rivolta del 67-70 d.C., la città di Hippos-Sussita venne ampliata oltre le sue mura originarie. Tra i vari motivi della successiva decadenza, i ricercatori citano il terremoto del 363 d.C.
Hippos-Sussita era una delle città della Decapoli, una regione che comprendeva dieci città romane poste lungo il confine orientale dell'impero, una regione attualmente identificata nelle moderne Giordania, Siria ed Israele. Venne fondata su una cresta collegata a sudovest con le alture del Golan, a circa due chilometri ad est del Mare di Galilea.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno pensato che l'odeon riportato alla luce all'interno della città fosse, in realtà, il suo teatro, per quanto angusto, cosa ragionevole, visto che Hippos-Sussita non era una città molto grande. Probabilmente, hanno pensato gli archeologi, in quel piccolo odeon si svolgevano letture di poesie e piccole rappresentazioni teatrali.
Nel 2015, durante gli scavi al di fuori della cinta di mura cittadine, è emersa la straordinaria e rara maschera in bronzo raffigurante il dio Pan e i ricercatori si sono chiesti come mai quella maschera si trovasse in quel luogo. Si è pensato ad un santuario dedicato a Pan e Dioniso, entrambi divintà della natura, i cui santuari erano solitamente costruiti fuori città, nei campi.
L'odeion di Hippos-Susita (Foto: Popular Archaeology)
Nel 2016, poi, gli archeologi hanno scoperto una porta monumentale di epoca romana, dalla quale lo sguardo si apriva, in modo stupefacente, sul Mare di Galilea. Sono proseguiti, pertanto, gli scavi fuori città, nei pressi del luogo di ritrovamento della maschera di Dioniso ed è stato intercettato il teatro, di cui solo una piccola parte è stata scavata e che si è stimato potesse contenere fino a 4.000 persone. Sono stati individuati i resti di almeno due blocchi semicircolari e due vomitoria (tipici dei teatri di età romana).
Il santuario extraurbano, comprendente il teatro ed i balnea, era probabilmente dedicato a Pan e/o a Dioniso, le due divinità erano spesso adorate negli stessi luoghi. Dioniso, divinità del vino e della perdita di identità per eccellenza, era spesso associato al teatro e alle maschere. Inoltre non di rado, sia nel mondo greco che in quello romano, i balnea erano connessi ai templi di Esculapio, dio della medicina e della guarigione.
Gli scavi di Hippos-Susita visti dall'alto (Foto: University of Haifa)
La maschera in bronzo raffigurante Pan era stata fissata alla porta monumentale che dava accesso al complesso. Forse una maschera o statua di Dioniso era anch'essa fissata all'ingresso, che è stasto datato all'epoca dell'imperatore Adriano. Il teatro, invece, risale ai primi anni dell'era cristiana. I grandi balnea sono stati scavati solo in parte.
L'area dove sorse Hippos-Sussita è stata occupata dall'uomo per migliaia di anni. Sono stati trovati reperti ceramici a partire dalla preistoria e del Calcolitico. Si pensa che il crinale dove sorge la cittadina sia stato attrezzato a postazione militare all'epoca dei Tolomei, quando gli Egizi controllavano da qui la terra d'Israele. Sono state recentemente trovate delle monete che riguardano questo periodo storico. Anticamente la città venne chiamata Antiochia Hippos, dal nome del re Antioco III (o forse da Antioco IV).
In età romana Hippos-Sussita era una città con una popolazione prevalentemente pagana, pur ospitando una minoranza ebraica al suo interno, come ricorda lo scrittore giudeo-romano Giuseppe Flavio. Gli archeologi non disperano di trovare un teatro anche all'interno delle mura cittadine. Quando venne distrutta definitivamente da un terremoto, nel 749 d.C., Hippos-Sussita era, oramai, una cittadina di provincia in inarrestabile declino.

Fonte:
haaretz.com

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