martedì 8 agosto 2017

Trovata la città dove nacquero Pietro, Andrea e Filippo?

I probabili resti di Betsaida-Julias (Foto: afp)
Il villaggio dei pescatori di Betsaida, luogo di nascita degli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, è stato forse finalmente localizzato dopo decenni di ricerche archeologiche. Duemila anni fa aveva assunto il nome di Julias, su iniziativa del monarca Erode Filippo (figlio di Erode il Grande), che aveva provveduto ad ampliarlo. La città prese il nome dalla moglie dell'imperatore Tiberio e fu protagonista di una grande rivolta contro i Romani nel 67 d.C., repressa nel sangue, e con la distruzione del Tempio di Gerusalemme. Ma nei secoli la sua esatta ubicazione era andata perduta.
Sulla base delle descrizioni dello storico di estrazione ebraica Giuseppe Flavio, secondo cui sorgeva non lontano da Capernaum e nei pressi della confluenza tra il Giordano e il Mar di Galilea, esperti guidati da Mordechai Aviam (dell'Istituto Kinneret di archeologia della Galilea) ritengono di essere finalmente entrati nel suo perimetro dopo aver trovato in quel lembo di terra reperti del I, II e III secolo. Fra essi, una moneta argentea dell'epoca di Nerone, parti di un mosaico, nonché elementi attinenti ad un bagno pubblico romano che fanno pensare ad una cultura di tipo urbano. Potrebbero essere i primi reperti di Betsaida-Julias. Oggi il luogo si chiama al-Araj (Beit Habek).
Il lago di Tiberiade/Mare di Galilea (Foto: Reuters)
Questi resti - ha spiegato Aviam (che è stato assistito da Steven Notley del Nyack College di New York) - sono stati trovati in uno strato di terra (finora sconosciuto) situato circa due metri sotto ad uno strato di era bizantina, per lo più del V secolo, che invece era stato già analizzato.
Lo strato inferiore si trova a 212 metri sotto il livello del mare. In passato i ricercatori pensavano che all'epoca di Gesù il Mar di Galilea fosse a 209 metri sotto il livello del mare e dunque avevano cercato Betsaida più in alto. In quello che è oggi noto come il Parco del Giordano, furono trovati due edifici del I e del II secolo d.C.. Ma apparivano isolati e del villaggio di Betsaida non c'era altra traccia.
Secondo Aviam è invece possibile che il livello del lago di Tiberiade fosse allora significativamente più basso. Se fu così, forse Betsaida era davvero a 212 metri sotto il livello del mare. Dai suoi scavi emerge per ora che nel III secolo d.C. il bagno romano fu sommerso dalle acque del Giordano in piena e coperto di detriti su cui si sarebbe poi stabilizzato lo strato di epoca bizantina. Lo studioso Noam Greenbaum, dell'Università di Haifa ha ipotizzato che i resti di epoca bizantina ritrovati appartengano ad una basilica citata da un vescovo in viaggio in Terra Santa nell'VIII secolo d.C.
"Queste scoperte - ha previsto Aviam. - saranno di grande interesse fra gli studiosi del primo cristianesimo, fra gli storici del Nuovo Testamento e fra quanti in generale compiono ricerche sulla Galilea ebraica nel periodo del secondo Tempio di Gerusalemme". Quella appena terminata è la seconda stagione di scavi in zona. Gli scavi proseguiranno nella stagione ventura.
Fonti:
repubblica.it/cultura
lastampa.it

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