mercoledì 14 marzo 2018

Megiddo, scoperta una tomba importantissima

Israele, dettaglio di una collana trovata nella sepoltura trovata a
Megiddo (Foto: Peter Lanyi, The Israel Museum, Gerusalemme)
Israele, scoperta a Megiddo sontuosa tomba di 3600 anni fa. La camera sepolcrale rinvenuta nell'antica città-stato della Cananea, contenente oggetti preziosi, potrebbe appartenere alla dinastia reale che governò la città prima che venisse conquistata dagli Egizi nel XV secolo a.C.
L'antico sito di Megiddo, situato a circa 30 chilometri a sud di Haifa, nel nord di Israele, per quasi cinque millenni - dal 3000 a.C. al 1918 a.C. - ebbe il controllo su un passaggio strategico dal quale transitavano le principali rotte commerciali e militari. Affacciato sulla valle di Jezreel, il sito è stato teatro di numerose e importanti battaglie che hanno modificato il corso della storia, guadagnandosi il nome di Armageddon (che deriva dal nome ebraico della città, Har-Megiddo, "Monte di Megiddo"), con cui si indica la battaglia finale fra le forze di Cristo e quelle di Satana alla fine del mondo e di cui si fa accenno nel Libro dell'Apocalisse.
L'esercito del faraone egizio Thutmose III assediò la città fortificata di Megiddo nella prima metà del XV secolo a.C.: fu la prima battaglia che coinvolgeva il Vicino Oriente antico di cui si ha testimonianza storica. Dopo un assedio di sette mesi, la città si arrese al faraone, che fece della Cananea una provincia del suo impero.
Israele, due dei tre scheletri trovati nella sepoltura di Megiddo
(Foto: Adam Prins e Robert Homsher)
Per 115 anni, Megiddo è stato un sito di indagini scientifiche e le più recenti campagne di scavo internazionali, condotte sotto la direzione di Israel Finkelstein e Mario Martin dell'Università di Tel Aviv e di Matthew Adams del W.F. Albright Institute of Archaeology di Gerusalemme, sono iniziate nel 1994. Il sito archeologico, Patrimonio dell'umanità, è stato scoperto grazie alle campagne di scavo, che hanno portato alla luce un numero di monumenti senza precedenti, fra cui palazzi, templi e mura cittadine dell'Età del Bronzo e del Ferro (fra il 3300 e il 586 a.C.). Ma gli archeologi non avrebbero mai potuto immaginare di scoprire una tomba perfettamente preservata risalente alla Media Età del Bronzo (circa 1700-1600 a.C.), periodo in cui il potere di Megiddo era al suo apice, prima che la dinastia regnante si arrendesse alla potenza dell'esercito di Thutmose.
L'inaspettata scoperta è avvenuta dopo che gli archeologi iniziarono a notare delle crepe sulla superficie di un'area di scavo adiacente ai palazzi dell'Età del Bronzo scoperti negli anni Trenta. I ricercatori avevano intuito la presenza di una cavità sottostante, racconta Adams. Poi, nel 2016, la scoperta: un corridoio sotterraneo che conduce a una camera funeraria.
Targhe in avorio trovate nella tomba di Megiddo che ricoprivano,
un tempo, una scatola di legno (Foto: Peter Lanyi, The Israel
Museum, Gerusalemme)
La camera conteneva i resti di tre individui: un bambino di età compresa tra gli otto e i dieci anni, una donna di circa 35 anni e un uomo tra i 40 e i 60 anni, tutti adornati di gioielli d'oro e d'argento, fra cui anelli, fermagli, bracciali e spille. L'individuo maschile adulto indossava una collana e un diadema d'oro e in generale tutti gli oggetti rinvenuti dimostrano doti artistiche di alto livello. Oltre alle preziose sepolture perfettamente conservate, gli archeologi erano incuriositi dalla posizione della tomba, adiacente al palazzo reale di Megiddo, risalente alla Media Età del Bronzo. Oltre ai gioielli, la tomba conteneva vasi di ceramica provenienti da Cipro e recipienti in pietra forse importati dall'Egitto.
I ricchi ornamenti degli individui sepolti nella tomba sembrano indicare la presenza, nell'antica Megiddo, di una società complessa e altamente stratificata, con un'élite ricca e potente al vertice. Melissa Cradic, esperta di riti funerari antichi della regione e parte del team di ricerca, spiega che nella tomba si sono verificate due fasi rituali: la prima coinvolgeva la sepoltura di almeno sei persone in un breve lasso di tempo; la seconda prevedeva lo spostamento di quegli stessi resti nella parte posteriore della tomba, mentre tre individui deceduti di recente venivano posti nella parte anteriore della camera sepolcrale.
I gioielli d'oro che ornavano la sepoltura dell'uomo adulto. Dall'alto:
un diadema, un braccialetto e una torque (Foto: Peter Lanyi,
The Israel Museum, Gerusalemme)
Melissa Cradic osserva che alcuni tipi di gioielli indossati dai tre individui, fra cui le cavigliere di bronzo e le spille di metallo, sono identici ai manufatti trovati in mezzo ai resti ammucchiati nella parte posteriore della camera sepolcrale, suggerendo una stretta relazione sociale tra i due gruppi di persone sepolti insieme.
La bioarcheologa Rachel Kalisher, impegnata nell'analisi delle ossa degli individui sepolti, ha evidenziato la presenza di una possibile anomalia genetica o scheletrica in entrambi i gruppi, cosa che suggerisce che potessero essere imparentati.
I ricercatori sono particolarmente interessati all'origine della classe dominante di Megiddo poiché i contatti diplomatici con l'Egitto nel XIV secolo a.C. - che fecero seguito alla conquista della città a opera di Thutmose III - rivelano che il re di Megiddo a quell'epoca non aveva un nome semitico (tradizionalmente cananeo), ma piuttosto un nome hurrita: Birydia.
Gli studiosi hanno a lungo creduto che gli hurriti fossero un popolo nomade di montagna, comparso nella regione tra il IV e il III millennio a.C., che alla fine divenne sedentario e adottò la scrittura cuneiforme. Nuovi scavi nelle città anticamente abitate dagli hurriti hanno tuttavia rivelato la presenza di una cultura avanzata con un proprio linguaggio e un sistema di credenze che potrebbero aver giocato un ruolo chiave nel plasmare le prime città e gli stati del Vicino Oriente. I risultati del Dna potrebbero definire per la prima volta il ruolo degli hurriti nella gestione delle città-stato cananee, oltre a modificare la nostra percezione dei suoi abitanti.

Fonte:
nationalgeographic.it

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